Dall’Inps chiarimenti sulla doppia ricongiunzione

pensione inpdap onlineCon il suo messaggio numero 2721 l’Inps ha espresso un orientamento sfavorevole nei confronti di quei  lavoratori che erano interessati alla valorizzazione di periodi riscattati dopo la presentazione di una domanda di ricongiunzione. L’istituto ha precisato ora che la pratica di ricongiunzione (ex articolo 2 della legge 29/79) che permette di trasferimento i contributi versati dalla gestione Inps alla Gestione Dipendenti Pubblici, una volta definita per accettazione, non può più essere rivista.

L’accorpamento dell’Inpdap nell’Inps ha semplificato la gestione della previdenza in Italia, e ha anche ridotto i costi della stessa, ma continua a creare un po’ di confusione, e probabilmente continuerà a farlo ancora per qualche anno.

Ora l’ente ha chiarito alcuni aspetti piuttosto importanti. Una domanda di riscatto, come ad esempio quella per la valorizzazione dei periodi SDS da parte di lavoratori che hanno percepito un sussidio di disoccupazione, potrà avvenire solo presentando una seconda domanda di ricongiunzione. Questo comporterà però un onere maggiore per la revisione dei coefficienti, e di certo scontenterà parecchi lavoratori.

Se invece l’operazione di ricongiunzione non dovesse risultare ancora conclusa, con l’accettazione da parte dell’ente previdenziale, i periodi acquisiti per effetto del riscatto potranno formare oggetto di ricongiunzione sulla base della prima domanda che era stata presentata. Questa modalità penalizza però i lavoratori la cui pratica è stata presa in carico da sedi dell’ex-Inpdap poco efficienti.

Altro caso interessante è quello nel quale sia avvenuta un’accettazione con riserva, o il riesame della domanda di ricongiunzione venga rivalutato poi in seguito all’accredito di ulteriori periodi assicurativi pregressi. Il problema che pare emergere con chiarezza è che in questa fase, che potremo ancora definire di transizione, sarebbe stato opportuno adottare criteri maggiormente tutelanti per i lavoratori.