Mutui INPDAP, compensi e provvigioni esentasse per perizie mutui

L’Inpdap, l’ex istituto previdenziale dei dipendenti pubblici confluito poi nell’Inps che attualmente ne esercita le funzioni, continua a far parlare di sé grazie alla scoperta di una strategia utilizzata da alcuni dipendenti, con il benestare delle alte sfere, che ricevevano extra completamente esentasse.

In sostanza, da quanto emerso, gli addetti dell’ente, ingegneri, architetti e geometri, che effettuavano perizie di natura tecnica al fine di concedere mutui agli iscritti ricevevano, a titolo di risarcimento, e quindi esentasse, un extra di 300 Euro.

Il tutto non avveniva nell’ombra ma era sancito dal regolamento del 2010 approvato dall’allora Commissario straordinario Paolo Crescimbeni con l’appoggio del collegio sindacale.

I risarcimenti esentasse concessi dall’Inpdap sono emersi soltanto grazie ad alcune indagini interne condotte dall’Inps che, con l’assorbimento dell’Inpdap, si è accollata anche i 10 miliardi di Euro di buco che l’ente aveva messo insieme sino alla chiusura.

La questione è ora sotto la lente di ingrandimento della procura della Corte dei Conti del Lazio.

L’Inps, in un comunicato, ha già fatto sapere che la norma non risulta conforme alla normativa poiché prevede “la corresponsione di un onorario professionale ai tecnici dell’istituto incaricati della perizia” in un’attività che deve essere “ricondotta nell’alveo del rapporto di lavoro”.

Senza contare che, come stabiliscono contratto di lavoro e normativa, “tutti i trattamenti economici del personale devono essere sostenuti a carico del fondo trattamenti accessori e non possono, pertanto, sussistere erogazioni fuori fondo”.

Il risarcimento, del valore di 300 Euro esentasse, viene corrisposto per un’attività che rientra completamente nelle “competenze dell’ufficio ricoperto” e deve essere pertanto sottoposta ad una “ordinaria contribuzione previdenziale”.

Il commissario dell’Inps, Vittorio Conti, ha confermato, che in attesa di un rapporto della Corte dei Conti, le somme saranno sottoposte alle normali trattenute fiscali. Sino a che la situazione non sarà chiarita le cose non dovrebbero cambiare.

I tecnici che hanno ricevuto i risarcimenti esentasse fanno però sapere che le attività in questione sono state svolte al di fuori del normale orario di lavoro e con l’utilizzo di mezzi propri.

Il risarcimento, inoltre, non è avvenuto tramite un pagamento a nero ma veniva erogato, normalmente, in busta paga come rimborso per attività svolte al di fuori degli orari di lavoro e, spesso, in giorni festivi ed in tutto il territorio nazionale.

I 300 Euro del risarcimento venivano corrisposti dal richiedente del mutuo che riceveva dal tecnico in questione la perizia professionale richiesta al fine di vedersi concesso il suddetto mutuo.