Manovra Monti, addio Inpdap, il funerale a Brescia

I dipendenti Inpdap di Brescia dichiarano lo stato di agitazione per l’imminente cancellazione dell’Inpdap.

“Improvvisamente si è spento l’inpdap, disperati ne danno il triste annunzio: pensionati, dipendenti Inpdap, dipendenti pubblici tutti per la perdita di: pensioni, buonuscita, prestiti, mutui, vacanze studio e borse di studio.”

Così recitano i cartelli appesi all’ingresso della sede Inpdap di Via Valle a Brescia. Ironicamente si conclude dicendo che le esequie muoveranno dalla casa dell’estinto, ovvero la sede di via Valle destinata alla vendita, e proseguiranno per la casa dell’Inps o come denominato SuperInps, ossia l’ente nel quale l’istituto di previdenza dei dipendenti pubblici dovrà confluire secondo l’articolo 21 del Dl 210 del 6 dicembre 2011, decreto che dovrebbe far risparmiare allo Stato circa 170milioni in tre anni.

Il Decreto in realtà non porterà ad una fusione con l’Inps ma sarà una vera e propria annessione che metterebbe a rischio i servizi tipici che erogava l’Inpdap in favore degli impiegati della pubblica amministrazione.

Il decreto prevede inoltre di ottenere risparmi dalla messa in mobilità di circa 700 dipendenti in ambito nazionale e un numero non ancora stimato nelle sede di Brescia.

Le preoccupazioni:

  • la perdita delle funzioni legate al welfare, ossia i mutui ipotecari, i prestiti agli iscritti e pensionati, le vacanze studio per figli degli iscritti e pensionati, le borse di studio e i master inpdap etc etc
  • l’occupazione degli stessi dipendenti dell’inpdap che con l’accorpamento mette posti di lavoro a rischio, soprattutto nelle fasce A e B le meno qualificate

Da alcune fonti non ufficiali arrivano alcune rassicurazioni per quanto riguarda i servizi legate al welfare (mutui, prestiti, vacanze studio, etc etc). Sembra che le istrutturie per mutui e prestiti andranno avanti sino a Marzo 2012 ma poi ancora non è chiaro se il SuperInps intenderà accorpare anche tali funzioni ed erogare i medesimi servizi.