Pensioni Inpdap Inps: rivalutazione dello 0,3%

Buone notizie per i pensionati Inpdap / Inps.
L’Inps (Super Inps) annuncia che nel 2015, gli assegni pensionistici saranno rivalutati dello 0,3%.

Tutti i trattamenti pensionistici beneficeranno di tale rivalutazione. Viene meno la limitazione introdotta lo scorso anno nei confronti dei pensionati titolari di importo superiore a sei volte il trattamento minimo che hanno avuto una rivalutazione fissa calcolata su tale importo e non su quello realmente in godimento. Inoltre, sono state rivalutate anche le prestazioni a favore di sordomuti, invalidi civili e non vedenti.

I pensionati che hanno pagato fior di contributi, a ben vedere, continuano a essere i primi contribuenti. Dagli ultimi dati e dai conti dell’Inps emerge che i lavoratori italiani non si pagano la futura pensione esclusivamente con i contributi, ma anche con le tasse, specialmente per quanto riguarda i lavoratori dipendenti , i cui redditi non sfuggono per un solo centesimo al fisco e che, a ben vedere, pagano sia le loro pensioni e quelle degli altri, che, invece, evadono fisco e contributi.

Secondo l’ultimo rapporto annuale, l’Inps pare avere un rosso di quasi 10 miliardi e necessita di 100 miliardi di trasferimenti dallo Stato all’anno per finanziarsi. L’acquisizione dell’Istituto Nazionale di Previdenza per i Dipendenti dell’Amministrazione Pubblica (Inpdap), nel 2012, acquisizione dettata dalla riforma Monti con la nascita del Super Inps, ha determinato un ulteriore aumento dei debiti con lo Stato.

Nel 2013 le entrate dell’Inps sono salite a 312 miliardi e dal 2010 si è registrato un progressivo aumento, ma ciò non è sufficiente per garantire il futuro. L’incremento non deriva, infatti, da maggiori contributi versati da chi dovrà avere la pensione, ma a maggiori trasferimenti pubblici. Nello stesso periodo, le spese correnti sono aumentate del 40%.

Per evitare nuovi tagli alle pensioni o chiedere un nuovo contributo ai lavoratori, l’unica possibilità consiste nel ridurre le uscite. Verranno, innanzitutto, messi in pratica controlli più rigorosi sulle spese per malattia, che hanno un peso notevole e l’Inps, disponendo di una banca dati eccezionale, potrebbe utilizzarla per la vendita di prodotti connessi, come le assicurazioni sulla vita.