Riforma pensioni, nuove dichiarazioni e novità

Tra le principali novità del sistema previdenziale italiano ci potrebbe essere la possibilità di andare in pensione a partire dai 62 anni, con 35 anni di contributi versati, accettando un 8% (massimo) di penalizzazione economica.

Ma non ci si ferma a questo, si stanno valutando varie ipotesi. Si guarda alla legge di stabilità per il sistema a quote e la tutela dei lavoratori precoci. Il problema è sempre lo stesso, la copertura economica, e la sostenibilità, nel tempo, dei vari provvedimenti.

Tra le proposte della Commissione Lavoro alla Camera c’è quella dell’istituzione di uno strumento in favore dei lavoratori precoci, ovvero quelli che hanno iniziato in giovane età il loro primo impiego e che ora si trovano costretti a restare al lavoro nonostante siano attivi da 40 anni o più.

La tendenza generale è quella di un’apertura alle pensioni anticipate, bisogna far ripartire il turn over, ma naturalmente vanno tenuti d’occhio i conti.

Tito Boeri ha già lanciato il suo allarme sui costi da sostenere per realizzare una forma di pensionamento anticipato, che si basi su un sistema a quote. Critici sull’ipotesi sono poi anche sindacati e parti sociali, oltre a vari esponenti della politica

Voi cosa ne pensate e, soprattutto, si arriverà alla fine ad una soluzione che possa accontentare tutti o, almeno convincere al punto da diventare legge?