Come calcolare la rata di un prestito Inpdap

Calcolo rata prestito InpdapQuando si concede un prestito, la persona o l’ente che eroga deve contestualmente stabilire, oltre agli interessi, un piano di rientro della somma elargita.

È una regola generale seguita, com’è ovvio, anche dall’Inpdap, nello specifico, ci si avvale dei dettami di un apposito prontuario, la cui utilità principale è quella di valutare l’entità del prestito a seconda delle situazioni.

Occorre anche applicare un tasso adeguato e non gravoso, da spalmare attraverso una ponderata rateizzazione mensile che sia sostenibile per chi usufruisce del prestito.

Posto che la concessione non debba essere subordinata a motivazioni particolari, aspetto irrilevante a livello normativo, si stima che un lavoratore medio si possa permettere di rinunciare ogni mese al 20% della propria busta paga, o della pensione, per rifondere il debito, il che permette inoltre di calcolare i tempi per la copertura e l’annullamento di quest’ultimo.

Dal conteggio è naturalmente necessario sottrarre le prestazioni straordinarie o i supplementi, sulla cui eventualità il lavoratore non può fare affidamento. Un ruolo non indifferente è giocato, oltre che dalla mansione del lavoratore, anche dal settore in cui opera e dalla sua età, soprattutto nel caso dei pensionati iscritti all’Inpdap.

Un concetto che riporta alla cessione del quinto, non per niente una delle forme di pagamento più utilizzate.