Boeri si è insediato all’Inps, ecco le novità in arrivo

Tito Boeri si è insediato all’Inps, chiudendo così di fatto la fase di transizione dei commissari straordinari, ed inaugurando una nuova era, che si preannuncia ricca di novità interessanti.

Il nuovo presidente ha subito messo le cose in chiaro, presentando il suo programma di riorganizzazione dell’Inps, che tra i punti chiave ha la riduzione dei dirigenti, e lo studio del possibile taglio delle pensioni retributive.

Boeri ha passato gran parte della vita dedicandosi allo studio dei sistemi di protezione sociale e approfondendo le complesse relazioni tra istituzioni e mercato del lavoro. Tra i suoi obbiettivi ci sarà quello di valorizzare le competenze, senza fare alcuna distinzione tra chi è professionalmente nato all’Inps, e chi invece proviene  da Inpdap o Enpals. Le etichette, così come la tessera sindacale – ha dichiarato – non contano, almeno per lui.

Per Boeri poi lo stipendi, e di conseguenza la pensione, dovrebbe sempre essere commisurata al lavoro svolto, tenendo conto di competenze, responsabilità, ecc. Purtroppo invece in Italia spesso si danno incarichi, e stipendi astronomici, sulla base di amicizie, provenienze politiche e aziendali, convenienze personali, e molto altro.

Un primo segnale viene dal suo stipendio che pare sarà “solo” di 102.000 euro l’anno, di certo non pochi, ma sicuramente una cifra più accettabile rispetto al milione di euro del commissario Mastrapasqua, e ai 120.000 euro annui di molti dirigenti, con tessere di partito in tasca.

L’Inps, e gli enti in esso confluiti non navigano in buone acque, se vogliamo sperare, un giorno, di avere una pensione dignitosa, è bene iniziare a cambiare le cose, speriamo questa sia la volta buona.