Esodati, la Fornero e la sua riforma bacchettata dalla UE

Ancora una volta si parla delle sorti degli esodati.
Quando tutto sembrava praticamente risolto, in materia di riforma pensionistica, ecco che è arrivato un nuovo allarme direttamente dall’Inps.

Gli esodati sarebbero ben 150 mila in più rispetto a quelli attualmente tutelati, e probabilmente questo numero è destinato ancora a crescere, anno dopo anno, a causa della mancanza di informazioni e statistiche ufficiali complete.

E’ questa la nuova situazione tutta italiana.

Non sono mancate critiche da parte dell’Unione Europea, che ha giudicato “positivamente” la riforma Fornero, ma non in grado di sanare una violazione preesistente, in riferimento ad una normativa comunitaria del 1999.

Nonostante questi allarmi e le critiche, il Ministro Elsa Fornero fortunatamente non ha pianto ma si è detto comunque soddisfatto di quanto è stato fatto, ed ha ribadito la piena sostenibilità del sistema previdenziale, che secondo il vecchio ordinamento, era fortemente a rischio.

Cosa ne pensano a tal proposito gli italiani, e quali sono state le reazioni dopo l’ultimo ed ennesimo avvertimento?

Quasi la maggior parte hanno giudicato negativamente il provvedimento, molti prevedono di non arrivare alla pensione, se non prima dei settanta anni, ed altri ancora temono di giungere con quasi il 50% dello stipendio percepito in età lavorativa.

Non mancano poi coloro i quali ritengono di aver contribuito in “eccesso”, o quelli che temono che l’ammontare della pensione, non sarà in grado di mantenere un adeguato tenore di vita.

Insomma, la situazione è molto precaria, e da decenni sembra non cambiare nulla.

La verità sta nel fatto che nel nostro paese, un contribuente è praticamente costretto a pagare non una, ma diverse pensioni; ciò giustifica l’ammontare dei contributi, ed il fatto che “la pensione verrà recapitata direttamente al cimitero”, come affermato da molti contribuenti.

Ci si chiede se si riuscirà a tutelare la totalità degli esodati, al momento nemmeno si conosce per certo il numero e da più parti si parla di un sistema previdenziale insostenibile in un paese come il nostro destinato ad essere sempre più “vecchio”.